Al giorno d’oggi, l’utilizzo di strumenti informatici per il design risulta essere fondamentale. Sia che si faccia design con programmi CAD (AutoCAD, Rhinoceros, ecc…), che con programmi di graphic design come la suite Adobe, ciò che resta fondamentale per un designer è la resa dei colori e la qualità dell’immagine visualizzata sul monitor.
Diversi anni sono passati dall’introduzione degli schermi a cristalli liquidi (o LCD), e la tecnologia, avanzando, migliora sia la qualità delle immagini su schermo (grazie alle risoluzioni elevate quali il 4K) che la resa dei colori.
Le tipologie di monitor LCD, però, sono diverse, e ognuna di esse ha scopi e caratteristiche diversi. In particolare, ciò che caratterizza un monitor è il pannello stesso, ovvero la parte del monitor sulla quale vengono visualizzate le immagini. Vediamo quali sono le tipologie di pannelli e le loro caratteristiche.
Pannello TN (Twisted Nematic)
Il pannello Twisted Nematic è una delle prime tecnologie sviluppate per gli schermi a cristalli liquidi. Tra le prime applicazioni di questa tecnologia possiamo ricordare gli schermi delle calcolatrici elettroniche.
Il metodo di funzionamento fa in modo che i cristalli liquidi siano intrecciati fra di loro, e ogni qualvolta una tensione passa nei transistors collegati ad essi, i cristalli si riallineino perpendicolarmente al pannello per bloccare o far passare una determinata quantità di luce.
Data la rudimentalità di questa tecnologia, essa presenta diversi limiti: gli angoli visivi di questi monitor sono molto limitati, portando ad avere colori e nitidezza distorti se si guarda il monitor dai lati; inoltre, toccando il monitor, è possibile vedere una distorsione dei cristalli stessi.
Tuttavia, i tempi di risposta di questi pannelli, soprattutti negli ultimi tempi, sono diventati veramente bassi, praticamente annullando il ritardo di visualizzazione delle immagini, e generalmente sono anche i migliori pannelli per chiunque cerchi un refresh rate molto elevato.
Il pannello TN è sconsigliato, data la resa inaccurata dei colori, per chiunque si occupi di graphic design, ed è generalmente consigliato per chiunque faccia gaming o abbia un budget limitato da spendere per un monitor.
Questi pannelli sono tipicamente installati sui portatili di bassa o media fascia, e TV economiche.
Pannello IPS (In-Plane Switching)
Verso la metà degli anni ’90, altre tecnologie cominciarono a essere sviluppate per rimuovere i limiti dei pannelli TN. La tecnologia IPS è stata il frutto di questi studi. I pannelli IPS, riallineando le molecole dei cristalli liquidi parallelamente al pannello e non perpendicolarmente, permettono diversi vantaggi rispetto ai pannelli TN: si ha una visione cristallina del monitor anche ad angoli molto elevati (circa 178°), e la resa dei colori è molto accurata, dato che i pannelli IPS hanno uno spazio di colori “wide gamut” (ovvero alta quantità di colori che il monitor è in grado di riprodurre).
Questi miglioramenti portano a degli svantaggi: a livello di costo, dato che produrre monitor di questo tipo comporta un costo maggiore rispetto ai monitor TN, e a livello di tempi di risposta e refresh rate, i quali risultano essere rispettivamente più alti e più bassi, sebbene, negli ultimi tempi, questi svantaggi siano stati in buona parte corretti tramite il miglioramento dei pannelli IPS con la tecnologia che prende il nome di Super-IPS.
Questi monitor sono altamente consigliati per il graphic design, data l’eccellente resa dei colori e dei gradienti, e gli elevati angoli di visualizzazione. Il loro utilizzo è molto comune negli smartphones e nei dispositivi Apple, dove prende il nome di Retina Display.
Pannello VA (Vertical Alignment)
I pannelli VA sono stati concepiti, insieme agli IPS, per eliminare i limiti dei pannelli TN. In questi tipi di pannelli, le molecole di cristalli liquidi si allineano naturalmente al sottostrato di vetro: in assenza di corrente elettrica, esse saranno perpendicolari al vetro, generando il colore nero, mentre quando viene applicato un voltaggio, le molecole si inclineranno e permetteranno di far passare la luce, a seconda di quanta corrente passa.
Ciò permette di avere dei contrasti molto elevati, e una brillantezza di colori ottima, oltre a degli angoli di visualizzazione veramente buoni (anche se non al pari degli IPS) e dei livelli di nero senza pari, anche superiori ai pannelli sopracitati.
I tempi di risposta rimangono piuttosto elevati, creando il classico “motion blur” durante le animazioni, anche se alcuni modelli di alta fascia possiedono opzioni per ridurre i tempi di risposta e correggere in buona parte questo problema.
Per un graphic designer, il pannello VA, grazie a una buona resa di colori, alto contrasto e ottima resa dei neri, può risultare una buona scelta, grazie anche a un gamut di colori elevato, ma non tanto quanto un IPS. Possono comunque essere considerati un buon compromesso tra questi ultimi e i TN, data la fascia di prezzo e le caratteristiche, e sono abbastanza versatili per qualsiasi tipo di attività, anche al di fuori del design grafico.
Paragone di angoli di visualizzazione tra i monitor
Di seguito è possibile osservare un’immagine che mostra la resa dei colori in base ai diversi angoli di visualizzazione dei pannelli TN, IPS e VA.
Paragone tra gli angoli di visualizzazione dei pannelli TN, VA e IPS (fonte: everyeye.it)
Monitor OLED (Organic Light Emitting Diode)
I pannelli OLED utilizzano una tecnologia completamente diversa dai cristalli liquidi: fanno uso di diodi di molecole organiche le quali, quando attraversate da una corrente, emettono luce, a differenza dei cristalli liquidi, che utilizzano la corrente per riorientarsi e bloccare la retroilluminazione. Questo permette di dare ai pannelli OLED una brillantezza di colori molto elevata e livelli di neri molto profondi. Inoltre, data la natura di questa tecnologia, la retroilluminazione risulta essere assente, cosa che permette ai pannelli OLED di essere molto sottili e leggeri, perfettamente adattabili a dispositivi mobile. Una delle prime aziende ad adottare tale tecnologia per i dispositivi mobile è stata Samsung, grazie al loro design Super AMOLED, reso famoso per essere stato utilizzato sui loro smartphones di alta fascia come il Samsung Galaxy SIII.
Uno dei problemi più comuni è la durata dei diodi organici, dato che tendono ad usurarsi dopo un numero totale di ore di utilizzo, perdendo brillantezza e saturazione nell’emissione dei colori.
Monitor per PC di questo tipo sono stati sviluppati negli ultimi anni, a partire dal 2016 con alcuni prototipi, e dalla messa in commercio nel 2019 dei primi modelli. Tuttavia, la tecnologia per produrre OLED è molto costosa, cosa che fa salire il prezzo di tali monitor a cifre molto elevate, dai €4000 in su.
Tuttavia, se i prezzi dovessero calare in futuro, gli OLED potrebbero potenzialmente essere la nuova frontiera dei monitor adatti al design, data la qualità di rappresentazione visiva.
Concludendo
In generale, non esiste un monitor in grado di soddisfare tutte le esigenze, e la scelta va dunque operata in base al tipo di attività svolta.
Per un graphic designer, i pannelli IPS rimangono la scelta migliore in ogni caso, dato che, a discapito dei tempi di risposta, la resa dei colori è più fedele di tutti gli altri pannelli disponibili. I monitor OLED potrebbero essere un’alternativa una volta che la tecnologia maturi ancora di più e i loro prezzi di mercato scendano.
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