Nel mondo tipografico, il testo è la parte più importante: in base a come è impostato, la leggibilità ne sarà direttamente influenzata. Un testo ben leggibile cattura facilmente i lettori e gli permette di focalizzarsi più facilmente sull’argomento trattato. Tra i vari parametri di impostazione del testo, uno dei più importanti è la crenatura (in inglese kerning).

Crenatura: la definizione

La crenatura è una proprietà applicata alle coppie di caratteri del testo che sta ad indicare la riduzione dello spazio in eccesso fra esse. Tale riduzione è volta a diminuire spazi bianchi antiestetici e aumentare l’omogeneità del testo e conseguentemente la leggibilità.

Come può la crenatura aiutare nella leggibilità?

Per capire gli effetti della crenatura sulla leggibilità, facciamo degli esempi.

I caratteri presenti sulle macchine da scrivere erano tipicamente a spaziatura “fissa”, ovvero sia la dimensione in larghezza dei caratteri che la spaziatura tra essi era di valore costante. I caratteri di questo tipo sono definiti come “monospace”

L’effetto risultante era un tipo di lettura stancante e difficile da seguire, proprio per la mancanza di armonia che la crenatura apporta.

Figura 1: esempio di carattere monospace in uso nel sistema operativo Microsoft DOS

Tali tipi di caratteri sono anche comunemente utilizzati sui terminali informatici (ad esempio il prompt dei comandi di un sistema operativo come Microsoft Windows o il terminale di MacOS)

Inoltre, le spaziature sulle quali si agisce con la crenatura non sono di tipo matematico, con distanze definite numericamente, ma si tratta piuttosto di spazi percepiti, e di conseguenza l’applicazione del kerning risulta essere un esercizio visivo.

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I tipi di crenature

Come accennato precedentemente, un testo composto da caratteri senza crenatura può risultare stancante durante la lettura, ed è per questo che durante la progettazione grafica di un testo (tramite appositi programmi di graphic design come la suite Adobe) si possono applicare due tipi di crenature: quella di tipo metrico e quella di tipo ottico.

La crenatura metrica è quella automaticamente assegnata dal creatore del font durante la fase di progettazione. Se il font è stato creato correttamente, allora non è necessario intervenire manualmente sulle spaziature.

La crenatura ottica, invece, è quella applicata direttamente dal software di grafica che si sta utilizzando. Il software, in tal caso, provvede ad applicare automaticamente le spaziature ai caratteri tramite delle valutazioni interne, basandosi su parametri come dimensione dei glifi, e procede con la regolazione.

In fin dei conti, potrebbe capitare che nessuno dei due metodi sia sufficiente a rendere un testo armonico e ben bilanciato, e in quel caso sarà necessario procedere con una regolazione manuale.

Quando si regolano le spaziature manualmente, bisogna tener conto di diversi fattori, come i gruppi di lettere vicine tra loro o la dimensione del carattere. In ogni caso è bene effettuare questa procedura solamente durante la fase finale del progetto, durante la quale il testo è già stato completato. Bastano, infatti, pochissime variazioni nel testo per comportare una revisione completa del kerning.

Figura 2: esempi di kerning metrico, ottico e manuale. (Immagine © Learn G2)

Concludendo

Il kerning è dunque un processo fondamentale durante la progettazione di un testo, e la sua corretta applicazione può fare la differenza e permettere di ottenere risultati efficaci, dal forte impatto visivo e garantire una facile leggibilità, che si tratti del lettering di un logo, di un testo per una brochure o anche del testo presente sulle pagine di un sito web.

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